Daniele VIOTTI ospite presso la Sezione AIA di Roma 1 nel segno di una profonda amicizia
A testimonianza della profonda amicizia che da sempre ci unisce alla Sezione AIA di Roma 1, riportiamo di seguito il resoconto della Riunione Tecnica Obbligatoria – a cura di Antonio Ranalli, referente della comunicazione della Sezione romana – che il nostro a.e. CAN PRO, Daniele Viotti, ha tenuto lunedì 16 aprile all’ombra del Cupolone.
“Fare le cose semplici; dare sempre tutto; provare a fare sempre qualcosa in più; curare i dettagli”. Questi i principali consigli che l’arbitro della CAN PRO, Daniele Viotti ha voluto dare agli arbitri della sezione di Roma 1. Il collega della sezione di Tivoli è stato infatti ospite lunedì 16 aprile in occasione della Riunione Tecnica Obbligatoria. Un appuntamento che ha ribadito, semmai ce ne fosse stato bisogno, il forte legame tra le sezioni di Roma 1 e Tivoli. Tra i tanti ospiti della serata anche il presidente degli arbitri di Tivoli, Francesco Gubinelli, il componente del Settore Tecnico dell’AIA “Modulo perfezionamento tecnico e valutazione tecnica”, Sergio Coppetelli (tra l’altro protagonista della riunione tecnica del 9 aprile a Roma 1) e tanti arbitri e associati della sezione di Tivoli, tra cui la signora Anna, mamma di un arbitro di Tivoli, che ha realizzato per la sezione di Roma 1 i vademecum distribuiti in occasione dell’ultimo raduno. “Più che una Riunione Tecnica”, ha affermato in apertura di serata il presidente di Roma 1, Roberto Bonardo, “è una serata di amicizia, che ribadisce la storia e la vicinanza della nostra sezione con quella di Tivoli”. Analoghe parole sono state espresse dal presidente di Tivoli, Francesco Gubinelli che si è detto “onorato” dell’amicizia con il presidente Bonardo definito “un amico sincero” oltre che “un grande maestro”. Poi la parola è passata a Daniele Viotti, introdotto da un video, preparato dal consigliere e componente dell’Organo tecnico sezionale, Luca D’Aquino, in cui sono stasi ripercorsi alcuni dei momenti più significativi della sua carriera arbitrale. “Venire qui”, ha affermato Viotti, “Significa per me ritrovare colleghi con cui ho condiviso un percorso arbitrale e di vita. Ritrovo anche alcuni dirigenti che hanno creduto in me nelle varie vasi della mia carriera arbitrale, come Alessandro Cavanna, Sandro Capri, Stefano Mattera e, ora in CAN PRO, Maurizio Ciampi. Roma 1 è una sezione che sforna non solo grandi arbitri ma anche ottimi dirigenti. E il Presidente Roberto Bonardo è una persona eccezionale”. Viotti è poi entrato nel merito della sua lezione, che ha avuto come tema quello di “Superare la soglia della normalità”, ovvero quando l’arbitro deve fare in modo che la sua prestazione entra nella fase dell’eccellenza. Viotti, rivolgendosi soprattutto agli arbitri provenienti dall’ultimo di corso, ha detto di mettersi nei panni dell’osservatore che deve valutare la prestazione. “Bisogna evitare”, ha spiegato Viotti, “di offrire una prestazione che non è quella di un arbitro importante”. Per questo Viotti ha fornito indicazioni su quelle che lui definisce “aree di miglioramento”. Molto utili sono stati anche alcuni video tratti da gare sia di campionati giovanili che del campionato di CAN PRO, che hanno visto protagonista lo stesso Viotti. “Fare le cose semplici”. Per l’arbitro CAN PRO bisogna saper leggere le azioni e capire il momento delle gare. Quindi bisogna “dare sempre tutto”, e questo può avvenire con allenamento, credibilità, fame e farsi trovare pronti all’evento. In ogni gara bisogna poi “provare a fare qualcosa in più”: questo può avvenire nella gestione delle proteste, nella prevenzione verbale, con i richiami e i provvedimenti disciplinari opportuni. Molto importante è anche la “cura dei dettagli”, che possono andare dal controllo accurato dell’abbigliamento dei giocatori, al riscaldamento, al controllo delle reti e alla gestione degli assistenti di parte. L’arbitro deve saper inviare bene il “messaggio” ai suoi interlocutori: questo può avvenire con decisione, postura appropriata, fermezza e precisione. Tutti elementi che messi insieme portano a un risultato importante che è quello del riconoscimento e dell’accettazione dell’arbitro da parte di tutti i soggetti in campo e nelle panchine. In chiusura Viotti ha voluto dedicare un’appendice agli assistenti arbitrali, cui ha suggerito di “focalizzare le priorità, analizzare le azioni e leggere l’arbitro”.