Le impressioni di Federico ARMANDI sulla Staffetta Assisi-Roma dei 150 anni dell’Unità d’Italia

Qui di seguito le impressioni dell’a.e. Federico Armandi, uno dei partecipanti alla Staffetta Assisi-Roma per i 150 anni dell’Unità d’Italia:
1) Festeggiare il Centenario dell’Aia, il 150° dell’Unità d’italia ma ti saresti mai immaginato di vivere un’esperienza così unica?
Sinceramente no. Sapevo da piu’ di un anno che il 17 marzo si sarebbero celebrati i 150° anni dell’ Unità d’ Italia ma non sapevo come poter vivere ed essere partecipe di questa MERAVIGLIOSA ricorrenza. Non piu’ di 15 giorni fa poi, il referente atletico della mia sezione mi ha proposto di prendere parte a questa staffetta ed io ho accettato con piacere. L’esperienza è stata veramente unica perchè ci ha resi partecipi di un evento piu’ grande di noi e ci ha permesso di vivere a pieno questa ricorrenza cosi importante per il nostro bel paese.
2) Nonostante la pioggia, si è portato in alto il Tricolore, ti sarai sentito più italiano no? Certamente sono stato fiero e lusingato di aver portato in alto il Tricolore anche sotto la pioggia battente. La cosa che mi ha reso ancor piu’ orgoglioso è stata conoscere ragazzi che, come me, sono fieri di essere Italiani ed hanno dato il 100% di loro stessi per portare in alto la bandiera ed il testimone. Un applauso va soprattutto a Minafra, Cattaneo e Leo che, nonostante lo scetticismo di molti sul pulman, hanno percorso oltre 13 Km sotto il diluvio di Magliano Sabina, mantenendo un ottimo ritmo, e ad Ungaro in particolare che, pur essendo caduto in una buca della strada, si è rialzato ed ha proseguito a correre. GRANDI RAGAZZI!!!!!!!!
3)Logicamente anche più appartenente all’Aia vero? E che stimoli avrai dopo oggi nello scendere in campo? Naturalmente essendo l’AIA un associazione composta da persone, queste manifestazioni ti permettono di conoscerne molti componenti. Quando vedi che i tuoi colleghi sono guidati dai tuoi stessi principi morali è naturale che manifesti uno spirito di appartenenza maggiore e la voglia di portare in alto il nome e la reputazione dell’ associazione. Tutto ciò si riflette la domenica, quando scendi in campo, fiero e consapevole di far parte di un associazione composta da persone per bene.
4) Vivere una giornata con altre sezioni, divertirsi insieme, raccontare le proprie esperienze non è cosa da tutti i giorni. E’ un pò merito dell’Aia, quindi. Inviteresti altre persone a entrare a far parte di questo splendido mondo che ci dà sempre nuove soddisfazioni giorno dopo giorno? Suggerisco sempre di diventare arbitro a chi ama il calcio, poichè la nostra attività, oltre a permetterti di conoscere altri ragazzi che condividono le tue stesse passioni, ogni volta che si scende sul terreno di gioco ti regala emozioni sempre nuove e diverse.

(Fonte www.cralazio.it)