La riunione tecnica di Robert AVALOS, assistente arbitrale CAN

“Mi sento un esordiente anch’io perché grazie alla splendida opportunità che l’AIA mi ha concesso è la prima volta che tengo una riunione tecnica come ospite nazionale. Per questo vorrei dedicarla agli otto ragazzi dell’ultimo corso che stasera partecipano alla loro prima riunione tecnica obbligatoria”. Con queste parole Robert Avalos di Legnano, assistente arbitrale in forza alla CAN, giovedì 25 marzo si è presentato con tutta la sua umiltà e spontaneità agli arbitri tiburtini, chiamando per nome gli ultimi arrivati e dando loro un appassionato benvenuto. “Per me il calcio è gioia ed al centro dell’arbitraggio vi è la passione per questo gioco. Mi emoziono sempre davanti alle esultanze dei calciatori perché sulla fascia provo la loro stessa felicità”. Le emozioni dell’ospite sorteggiato dal Comitato Nazionale dell’AIA suonano come un vero e proprio atto d’amore per questo sport. Naturalmente passione e divertimento vanno di pari passo con preparazione tecnica e atletica. “Le fondamenta di un arbitro sono il regolamento e l’allenamento, senza dimenticare la partecipazione alla vita sezionale”, ha precisato Avalos, ricordando l’importanza del confronto con i colleghi ai fini dello scambio di esperienze e informazioni su squadre, tattiche e calciatori. D’altronde è curando i dettagli che si compie il salto di qualità decisivo per scalare le categorie regionali e nazionali. “Noi offriamo un servizio al calcio ed il pubblico si accorge di noi solo quando commettiamo errori”, ha sottolineato l’ospite nazionale, prima di evidenziare altri elementi cardine dell’attività arbitrale, come l’autenticità (“l’unico modo per ottenere rispetto in mezzo al campo è rimanere sempre se stessi”), il talento (“le qualità naturali devono essere accompagnate dalla capacità di apprendere”), la collaborazione (“il lavoro di squadra ottimizza le prestazioni individuali”) e il senso di appartenenza (“a prescindere dai traguardi raggiunti i legami che costruiamo nel tempo non tramontano mai”). Inoltre, Avalos ha messo in luce il suo legame con la città e la sezione tiburtina: “Tivoli, dopo Sportilia, è una delle tappe principali del mio percorso arbitrale perché è la sede di tanti raduni nazionali”. Non sono mancate parole di elogio per gli associati tiburtini che lo hanno accompagnato nel percorso arbitrale: “Domenico Ramicone è una delle tre persone che hanno più influito sulla mia crescita arbitrale e non potrò mai dimenticare la telefonata con cui mi ha comunicato la designazione per la finale di Coppa Italia Serie D. Di Daniele Viotti, invece, alla mia seconda presenza in Serie C ho il ricordo di un ragazzo estremamente preciso e maniacale nella cura di ogni dettaglio, a partire dall’ingresso in campo”. E ancora: “Con Livio Marinelli in Serie B si è creato un feeling incredibile perché dietro il suo aspetto da duro si nasconde un cuore d’oro. Quanto a Fabrizio Pasqua, infine, è stato il VAR nel mio esordio in Serie A e non potrò mai smettere di ringraziarlo per la tranquillità che mi ha trasmesso quel giorno”. Infine, dopo aver risposto alle numerose domande della folta platea virtuale, l’assistente nazionale ha ricevuto un ringraziamento sentito da parte del Presidente del CRA Lazio Giulio Dobosz e di Francesco Gubinelli. “Umiltà, impegno, passione e divertimento. Nelle tue parole ho ritrovato tutti i valori che cerchiamo di trasmettere in sezione”, ha concluso il Presidente tiburtino, con l’auspicio di poter abbracciare Avalos a Tivoli al più presto.